mercoledì 28 dicembre 2011

Auguri con una torta di fine anno!


Mi scuso, sono stato un po' latitante negli ultimi giorni, ma sapete com'é l'ansia per la preparazione del pranzo di Natale (che è andato benissimo!), la bella serata di auguri trascorsa con gli amici e la successiva voglia di rilassarsi per un paio di giorni passando il tempo tra il letto e il divano, ascoltando un cd o leggendo un bel libro l'ha avuta vinta! :D

I regali non sono stati molti, ma si sa attraversiamo tempi di austerity!
Ed è proprio in tempi come questi che le ricette del tipo 'qui non si butta via nulla' sono le benvenute!
Infatti quella che vi posto oggi non è una vera e propria ricetta, è nata dal riciclo di alcuni ingredienti che sono "avanzati" dal pranzo di Natale, perché in queste occasioni si finisce sempre per applicare il famoso detto melius abundare quam deficere!
si ha sempre paura che tutto quello che abbiamo preparato non basti mai...:)

Con questa torta salata vi lascio i miei MIGLIORI AUGURI DI FINE ANNO!
Ci vediamo l'anno nuovo! un abbraccio!


300 gr di ricotta
5 zucchine
4 uova
4 cucchiai di parmigiano grattugiato
Provola affumicata, qualche fetta avanzata
1 aglio
Timo
Pepe
Sale

Lavate le zucchine, tagliatele a rondelle e passatele in padella con un aglio e dell'olio d'oliva.
Nel frattempo battete le uova con un pizzico di sale e del pepe macinato fresco, aggiungete la ricotta, il parmigiano, profumate col timo ed amalgamate il tutto.
Appena cotte le zucchine, lasciatele intiepidire e unitele al composto. Versate in una teglia del diametro di 24 cm rivestita di carta forno, ricoprite l'intera superficie con le fette di provola affumicata tagliate più o meno sottili e date un ultimo tocco di pepe .
Infornate per circa 30 minuti in forno già caldo a 180°C. Servite tiepida.

martedì 20 dicembre 2011

Ciambella en travesti...


La temperatura è scesa di molto negli ultimi giorni qui da noi, sembra che anche il tempo si prepari al Natale!
La voglia di fare dolci aumenta, accendere il forno riscalda la casa, ma anche l'anima.
Il profumo si spande lento per casa fino ad invadere tutte le stanze, riscaldando con l'aroma di cannella e chiodi di garofano o di arancio e limone.

Aumenta anche la frenesia dello shopping compulsivo o dell'ultimo munito, ma non lasciatevi prendere la mano! rilassatevi, passate più tempo con le persone care, lasciatevi prendere dall'allegria dei preparativi! :)

Se vi manca il tempo, ma non la voglia di preparare un dolce, perché rinunciarvi? Ecco la ricetta che fa per voi, con il tocco natalizio del pisto e la bella forma del gugelhupf!
Basta scegliere la forma adatta per rendere una semplice, ma morbidissima ciambella (ma che non sembra tale eh eh) un piatto degno della tavola del re :P
Questa semplice ricetta mi è stata regalata da Katia, che ringrazio di cuore, a dire il vero ero un po' scettico prima di farla, ma vi assicuro che il risultato è eccellente e lo sforzo minimo!

Ricordate l'iniziativa dei bloggers per i bambini di Rocchetta Vara? ve ne avevo già parlato qui.
Bene, grazie all'iniziativa della community di CI c'è la possibilità di dare ancora una mano ricevendo in cambio un bel calendario, se ne parla con compiutezza qui, date una mano se potete! ...e poi si è tutti più buoni a Natale vero??! :D



Ciambella en travesti

300 gr di farina 0 (o anche 00)
300 gr di zucchero
130 gr di olio di girasole bio
180 gr di acqua tiepida
6 uova
1 bustina di lievito per dolci (15 gr)
1 bustina di cremore di tartaro (8 gr)
1 limone bio, la buccia grattugiata
Pisto, un cucchiaio raso
Mandorle affettate
Sale, un pizzico


Setacciate la farina e unite lo zucchero, il lievito, il pisto ed un pizzico di sale.
Emulsionate olio ed acqua, uniteli all’impasto ed amalgamate bene evitando la formazione di grumi.
Aggiungete la scorza di limone grattugiata ed i tuorli uno per volta.
Montate gli albumi a neve con il cremore. Unite all’impasto con cura.
Versate in uno stampo per gugelhupf imburrato e infornate in forno già caldo a 150°C per circa 75 minuti. Potete decorare mettendo sul fondo dello stampo qualche mandorla affettata e spolverare con zucchero a velo.

giovedì 15 dicembre 2011

Chef for passion


Quando ho letto qualche settimana fa che esisteva anche a Salerno la possibilità di fare corsi di cucina mi sono detto: finalmente!!!
come leggete nella foto si tratta di Chef for passion! (li trovate anche su FB)

Quando (un po' diffidente lo ammetto) sono passato a vedere di cosa si trattava ed ho scambiato due chiacchiere con Carmen Saviano sono rimasto subito colpito dalla passione che questa ragazza mi ha trasmesso!
Non pago mi sono iscritto ad una loro lezione di cucina...ogni buon blogger deve sempre provare no?! :D

Dopo il primo impatto, al corso si è subito instaurata un'atmosfera davvero friendly e non so se è stata la bravura di Carmen e Raffaele ('o chef) o anche la simpatia degli 'alunni' ma abbiamo cucinato (...e bevuto vino! come si può pasteggiare senza?! eh eh eh), abbiamo imparato e ci siamo divertiti come se fossimo amici che si ritrovano in allegria in cucina per preparare il pranzo di Natale :)
ovviamente ci siamo ripromessi di rivederci per un'altra lezione... :P


Certo Carmen e lo chef Raffaele Rossi sono davvero coraggiosi, in un periodo di crisi come questo, a mettersi in gioco con questa attività, ma è la Passione che li muove, quella con la P maiuscola perché nelle cose che fanno c'è amore e come scrivono nel loro sito "l'ingrediente principale per una buona cucina è l'amore..."



Dimenticavo il 22 dicembre ci sarà un evento degustazione "Sua Maestà il Tartufo" io ovviamente ci sarò e voi? perché non fate un salto? :)

La ricetta che vi propongo è stata realizzata proprio al corso ovvio! :P

Con questa ricetta partecipo al contest di Fico secco Uva passa: Cucinando per Natale


Controfiletto di maiale ripieno di scarola e scamorza con purea di mele annurche

600 gr di lonza di maiale
Una mezza scarola
150 gr di scamorza affumicata
8 fette di pancetta magra
Aglio
Olio evo
Sale

Per la purea di mele:
3/4 mele annurche (o in mancanza delle belle golden)
Vino bianco secco, circa ½ litro


Preparate la scarola lavandola e bollendola in acqua e sale. Fatela sgocciolare bene per eliminare tutto il liquido in eccesso e passatela in padella con un filo d’olio d’oliva ed un aglio vestito. Appena pronta sminuzzatela col coltello.
Tagliate in piccoli cubetti la scamorza e tenetela da parte.

Pulite la lonza di maiale dalla coperta di grasso (potete farlo fare dal vostro macellaio J) e tagliatela in fette uguali dello spessore di circa 6 centimetri. Fate una piccola incisione su un lato della fetta per creare una tasca che andrete poi ad allargare all’interno con le dita. Riempitela con un po’ di scamorza ed un po’ di scarola, richiudetela e sigillate arrotolando la lonza con due fette di pancetta. Legate con uno spago e passate la carne da entrambi i lati in una padella a fuoco vivo finché non raggiunge un bel colorito.
Disponete le fette di lonza in una teglia e mettete in forno già caldo a circa 200° C per 10-15 minuti o finché il maiale non raggiunge la cottura desiderata, ma non troppo potrebbe seccarsi!
Utilizzate il fondo di cottura filtrato addensandolo in una padella con una noce di burro.

Nel frattempo preparate la purea di mele. Pelate e tagliate le mele in pezzi. Versatele in una casseruola e copritele con il vino bianco; appena cotte scolate dal vino in eccesso e passatele al frullatore per ottenere una crema densa.
Impiattate dividendo in due parti la fetta di maiale e decorate con la purea ed il fondo di cottura.
Bon appétit!

martedì 13 dicembre 2011

Santa Lucia


Questo è un post di speranza.

La speranza è che l'Ospedale Santa Lucia di Roma resti aperto, non chiuda le sue porte a fine anno e lasci fuori le speranze di centinaia di pazienti ed in particolare di tutti quei bambini che hanno necessità di una riabilitazione psicomotoria.
I pazienti del servizio di riabilitazione extraospedaliera sono 350 di cui 200 bambini...

Chi meglio di una mamma può capire le difficolta che un bimbo affronta quotidianamente e la grande felicità che anche un piccolo passo, un piccolo progresso porta a dei bambini che, nonostante i loro grandi sforzi, non si sentiranno mai uguali agli altri.

Oggi è Santa Lucia la protrettrice degli occhi, della vista e spero che questa Santa dia ai nostri politici la chiara visione del grande errore che stanno commettendo.

Mi unisco all'iniziativa di Caris del blog 'Cooking planner', sul suo blog sono sicuro trovere tutte le altre informazioni necessarie. Facciamo tutti qualcosa!


Questa torta allegra, col colore del sole la dedico a tutti i bambini del Santa Lucia ed in particolare ad Albertino :*

Orange & poppy seeds cake

1/3 cup (circa 50 gr) di semi di papavero
¾ cup (circa 190 gr) di latte
200 gr di burro ammorbidito
1 cucchiaio di scorza d’arancia grattugiata
¾ cup (circa 150 gr) di zucchero
3 uova
2 cups (circa 260 gr) di farina 00
1 ½ cucchiaino di lievito in polvere
½ cup (circa 130 gr) di succo d’arancia

per lo sciroppo:
1 cup (circa 210 gr) di zucchero di canna
1 cup (circa 250 gr) di succo d’arancia
½ cup (circa 75 gr) di scorza d’arancia grattugiata



Preriscaldate il forno a 160 ° C. Miscelate i semi di papavero col latte e tenete da parte.
Mettete il burro, la scorza d’arancia grattugiata e lo zucchero in un mixer ed avviate fino ad ottenere un composto leggero e cremoso. Incorporate gradualmente le uova, una alla volta. Setacciate la farina ed il lievito sul composto, amalgamate e aggiungete il latte con i semi ed infine il succo d’arancia. Mescolate bene e versate in una forma rivestita di carta forno dal diametro di 20 cm. Cuocete per 55-60 minuti.

Nel frattempo preparerete lo sciroppo. Mettete tutti gli ingredienti in una casseruola a fuoco basso e girate finché lo zucchero non si sarà sciolto completamente. Aumentate la fiamma a portate a bollore, lasciando bollire per 5/6 minuti finché lo sciroppo non si addensa e diventa di un bel colore ambrato.
Versate metà dello sciroppo sulla torta calda. Versate il restante sciroppo sulle fette immediatamente prima di servire.

venerdì 9 dicembre 2011

Torta di broccoli e ricotta


Cari amici! in questi giorni passati vi ho trascurato un po', ma ho dedicato un po' più tempo al teatro ed a me stesso.
Non ultimo mercoledì sera ho avuto il piacere di trascorerre la serata con Lydia e Gio alla manifestazione GustaNatale ad Angri dove abbiamo avuto modo di fare quattro chiacchiere e di assaggiare dei piatti niente male preparati da chef locali con i prodotti del nostro territorio.

I piatti erano tutti molto buoni, ma quelli che mi hanno colpito sono stati indubbiamente una insalata di broccoli di natale, una piccola meraviglia!, preparata dallo chef Raffaele Vitale (rist. Casa del Nonno 13) e dei delicati e gustosi gnocchetti preparati dallo chef Paolo Barrale (rist. Marennà), ma c'erano anche le frittelle di patate e baccalà che ho bissato perché troppo buone :P

Insomma sono tornato a casa soddisfatto della bella serata trascorsa! :D

Sulla scia di quest'entusiamo ho preparato la torta che vi propongo qui di seguito; certo nei giorni scorsi la mia golosità è andata crescendo (ho finito la dieta :D) ed ho cucinato anche diversi dolci, ma questi mi riservo di postarli più in là per festeggiare il Natale eh eh eh
Buon week end a tutti!


Torta di broccoli e ricotta
per 4/6 persone

500 gr di broccoli già puliti
280 gr di ricotta vaccina
3 cucchiai di parmigiano grattugiato
3 uova
1 aglio
1 peperoncino piccante
Acciughe sott’olio
Olio evo
Sale


Lavate i broccoli e fateli saltare in padella con un filo d’olio, aglio e peperoncino per una ventina di minuti. Una volta cotti lasciate intiepidire e tritateli nel mixer.
In una ciotola battete le uova con un pizzico di sale, aggiungete la ricotta ed il parmigiano grattugiato amalgamando bene gli ingredienti. Unitevi infine la purea di broccoli.
Versate in una forma alta ben imburrata del diametro di 18 cm. Decorate la superficie con delle acciughe sott’olio che avrete ripulito dall'olio in eccesso, ma non troppe altrimenti diventa salato.
Cuocete in forno già caldo a 180° C per 50 minuti. Fate intiepidire e sformate.

martedì 6 dicembre 2011

Pasta al forno consolatoria...


Ho passato gli ultimi giorni a litigare con la caldaia, che guarda un po' ha deciso di rompersi proprio domenica mattina grrrrr!
...e meno male che non mi ero già infilato sotto la doccia!!
Ieri il tecnico (molto competente e vi assicuro che non lo sono tutti!) l'ha riparata molto velocemente e quindi con mia somma gioia è tornata l'acqua calda! :D

Oggi, avendo preso un giorno di permesso, ho voluto consolarmi con una gustosa pasta che mi desse il senso di calore e di casa ;)  e poi ho anche l'opportunità di partecipare ad un contest i cui premi sono molto carini, guardate un po'...

Con questa ricetta partecipo al contest di GustosaMente e Il cestino di Marta RomantiKitchen:


Pasta con cime di rapa al forno
per 4 persone

500 gr di cime di rapa già pulite
350 gr di pasta ‘occhi di lupo’
300 gr di provola affumicata
2 mestoli di cannellini già bolliti
1 aglio
Noce moscata
Polvere di peperoncino
Parmigiano grattugiato
Olio evo
Sale q.b.



Lavate le cime di rapa e fatele cuocere in padella con un filo d’olio d’oliva ed un aglio per una ventina di minuti, regolate di sapidità. Nel frattempo tagliate la provola a cubetti e tenetela da parte.
Mettete l’acqua salata sul fuoco e bollite la pasta, lasciandola molto al dente.
Appena pronta scolatela e mescolatela con le cime di rapa. In una pirofila formate un primo strato di pasta, distribuitevi i due mestoli di cannellini e profumate con una buona grattugiata di noce moscata.
Ricoprite il tutto con la provola, versate un altro strato di pasta e cime di rapa, procedete ancora con una grattugiata di noce moscata e del parmigiano grattugiato.
Passate in forno a 200° C per 15 minuti. Sfornate e cospargete con polvere di peperoncino.
Servite calda.

giovedì 1 dicembre 2011

In crisi....


In questi ultimi tempi sembra che la nostra vita sia appesa al filo delle speculazioni economiche e all'andamento delle borse.
Il telegiornale ripete sempre la stessa litania: crisi, disintegrazione dell'euro, eurobond, spread...
Ho una laurea in economia ma credetemi a volte anche a me sembra arabo (lingua che non conosco), l'unica cosa che intuisco è che oramai in questo sistema perverso l'economia è sovrana, meglio il dio denaro lo è, e l'essere umano un subordinato.

In momenti come questo mi rifugio nella mia cucina e cerco di 'creare' piatti che mi facciano sentire strettamente legato alla Terra, che me ne riportino il sapore in bocca e mi riportino alla mia realtà di essere umano, completo.

Amo il sapore amaro, vagamente terroso della cicoria selvatica, quello pastoso dei fagioli e la dolcezza della nostra uva appassita al sole.
Comunque vada la borsa domani il sole sorgerà ancora, per nostra fortuna...



Cicoria con fagioli di palo e uva passa
per 3 persone

3 cicorie
250 gr di fagioli bianchi di palo (di questi ne ho usato circa la metà)
Uva passa mista, una manciata
1 aglio
Alga kombu (facoltativa)
Olio evo
Sale q.b.

Per prima cosa mettete a cuocere i fagioli; li ho cotti in pentola a pressione (senza ammollo) con un pezzetto di alga kombu, senza sale, per circa 1 ora e 15. La proporzione che ho usato per questi fagioli è stata di 1 a 4 con l’acqua. Una volta cotti, regolate di sale.
Potete prepararli anche il giorno prima, mettendoli a mollo, a voi la scelta.

Lavate bene le cicorie. Fatele bollire in abbondante acqua, senza sale, per circa 20 minuti, scolate, sciacquatele con acqua fredda per mantenere il colore e tenete da parte.
Mettete l’uva passa in ammollo in acqua tiepida per una quindicina di minuti.

Riscaldate in una padella antiaderente qualche cucchiaio di olio d’oliva con un aglio.
Appena caldo ripassatevi le cicorie, aggiungete circa tre mestoli di fagioli e fate cuocere per una ventina di minuti a fuoco moderato, regolate di sapidità, aggiungetevi l’uva passa e lasciate cuocere per un’altra decina di minuti.
Servite caldo con biscotti di grano integrali.

lunedì 28 novembre 2011

Torta di patate alla senape


Questa sera sono febbricitante, avrò preso un colpo di freddo :(
sono accoccolato col mio plaid preferito sul divano (un po' come Linus con la sua coperta) e vi scrivo.

Sto ascoltando il nuovo CD di Kate Bush "50 Words For Snow", per chi la ama un disco da non perdere.
Sofisticato e ricercato; come recensisce il Guardian  "...just listen to an album that, like the weather it celebrates, gets under your skin and into your bones."

Passando al prosaico invece questa torta salata l'ho presa da un bel libro di Ernst Knam sulle torte e l'ho adattata alle circostanze :)
Manco a dirlo, grazie a Knam, è venuta molto buona, quello che vedete in foto è un pezzo che sono riuscito a fotografare prima che finisse tutta nelle fauci dei lupi invitati a cena! eh eh eh




Torta di patate alla senape

800 gr di patate farinose
100 gr di parmigiano grattugiato
3 uova
400 ml di panna liquida
2 cucchiai di senape di Dijon (moutarde douce)
Pepe nero
Sale q.b.

Pasta matta come ho fatto qui o qui

Imburrate uno stampo del diametro di 25 cm con la pasta brisé. Conservate in frigo fino al momento dell’uso.

Pulite le patate e tagliatele a fette sottili. Disponetele all’interno dello stampo, spolverando ogni strato con abbondante parmigiano grattugiato.

In una ciotola battete le uova con la panna e la senape fino ad ottenere un composto omogeneo. Regolate di sale e pepe e versate sulle patate. Cuocete nel forno preriscaldato a 180° C per circa 40 minuti.

giovedì 24 novembre 2011

Baccalà al profumo di alloro


Ultimamente ho letto qualche ricetta col baccalà che mi ha stuzzicato l'appetito e messo voglia di cucinarlo.
Avendo frequentato Lisbona per un po' di tempo, anche per altri motivi oltre al baccalà :D, avevo in mente di preparare il Bacalhau à Bràs un piatto tipico e molto saporito, ma il problema è che non contiene formaggi o latticini...

e che problema c'è? direte voi, beh il problema è che il blog Poverimabelliebuoni ha lanciato un contest/sfida molto molto intrigante che prevede la preparazione di ricette dove si sposano bene formaggi e pesce.
Potevo mai mancare a questa sfida? ecco che ho pensato a questa ricetta.
Non è molto complicata e alcuni dei 'componenti' possono essere preparati in anticipo, salvo poi cucinare il baccalà e assemblare il tutto all'ultimo minuto per servirlo caldo.
L'ho trovato davvero gustoso, ma si sa ogni scarrafone è bello a mamma sua! eh eh

...a proposito ricetta del Bacalhau aseguire su questo blog...

Se non lo avete capito con questa ricetta partecipo al contest di Poverimabelliebuoni "Cacio e Pe.....sce"



Baccalà al profumo di alloro
per 2 persone

500 gr di baccalà già spugnato (mussillo)
300 gr di broccoli calabresi
150 gr circa di fagioli cannellini
Latte q.b.
Parmigiano grattugiato, un paio di cucchiai
Alloro, poche foglie
1 aglio
Olio evo
Sale q.b.



Mettete in una pentola a pressione, con un paio di foglie di alloro, i fagioli cannellini che avrete messo a bagno dalla sera precedente. Lasciate cuocere per circa un’ora, quando saranno belli morbidi scolate l’eventuale acqua in eccesso e togliete le foglie di alloro. Aggiungete un filo d’oliva, il sale ed un po’ di latte e riduceteli in una salsetta più o meno densa col frullatore ad immersione. Aggiungete il latte poco per volta per raggiungere la consistenza desiderata.

Mondate i broccoli, lavateli e metteteli a bollire in acqua salata per circa 15 minuti. Ripassateli poi in padella con un filo di olio d’oliva ed un aglio. Fateli insaporire per una decina di minuti, spegnete e schiacciateli grossolanamente con i rebbi di una forchetta. Tenete da parte.

In un padella antiaderente ben calda versate poco più di un cucchiaio di parmigiano grattugiato a formare una cialda tonda, fate raffreddare e tenete da parte. Ripetete l’operazione per la seconda cialda.

Prendete il baccalà, ponetelo in abbondante acqua non salata con qualche foglia di alloro e poi fatelo bollire per 15 minuti. Quando sarà cotto spinatelo e dividetelo un due pezzi.

Assemblate quindi il piatto versando la crema di cannellini sul fondo, adagiate la cialda al centro e poggiatevi sopra il pezzo di baccalà. Con un cucchiaio fate una piccola polpetta con i broccoli che poggerete sul mussillo.
Decorate con una foglia di alloro e buon appetito!

lunedì 21 novembre 2011

Torta ortolana


Questa sera sarò di poche parole perché sono in ritardo per il mio corso teatrale...
Ebbene sì quest'anno ho ripreso il Corso di Teatro e vi dirò che mi diverto molto!!! :D

La torta salata che vi presento oggi invece mi si è affacciata alla mente quando dal mio ortolano di fiducia ho trovato un bellissimio cavolfiore bio ed un bel mazzetto fresco di carote.
Ho voluto lasciare le verdure tagliate in pezzetti grossi così da sentirne e distinguerne il sapore ad ogni morso!
Mi è piaciuta talemente tanto che non sapevo decidermi sulle foto e alla fine ne ho messe tre :P

Buona settimana a tutti!

Con questa ricetta partecipo al contest di La pentolaccia di Lianina e Sapori di Casa "Torte dolci e salate"





Torta ortolana

1 cavolfiore di medie dimensioni bio
5 carote bio
3 uova
200 ml di panna da cucina
60 gr di parmigiano grattugiato
100 gr di emmenthal
Origano, abbondante
Sale q.b.

Per la pasta matta
350 gr di farina di grano duro
70 gr di olio evo
1 bicchiere circa di vino bianco (Fiano)
sale



Preparate la pasta matta amalgamando velocemente la farina setacciata con un pizzico di sale, con l'olio e il vino freddo (che unirete poco per volta alla bisogna); mettetela nel frigo per almeno mezzora.
 
Lavate e tagliate le carote in grosse rondelle, fate lo stesso con il cavolfiore lasciando intere le cimette. Mettete le verdure in una pentola con un po’ di sale, copritele con l’acqua. Portate a bollore, abbassate la fiamma e lasciate cuocere coperte per circa 5/7 minuti. Scolate a lasciate raffreddare.
Tagliate l’emmenthal in piccoli cubetti.

Battete le uova con un pizzico di sale. Aggiungete il parmigiano, l’emmenthal e la panna. Unite infine le verdure con un’abbondante manciata di origano e mescolate.

Nel frattempo stendete la pasta in una sfoglia non troppo sottile e sistematela in una forma dal diam. di 25 cm leggermente imburrata. Con  la pasta avanzata fate delle strisce di pasta per la decorazione.
Versate il composto nella forma, sistemate le strisce e infornate.
Cuocete in forno già caldo a 190° C per 50 minuti.

venerdì 18 novembre 2011

Tradizione


Ho un amico piuttosto critico, uno di quelli che siede spesso alla mia tavola e con piacere.
Lui sostiene che viene solo per intrattenere i miei ospiti, che è poco interessato al cibo, ma poi spazzola tutto :)
(per chi lo ha già riconosciuto acqua in bocca! eh eh eh)
Questo amico sostiene che per le mie velleità da food blogger sperimento nuovi piatti, rivisito piatti tradizionali, cucina straniera, ma di dedicare poco spazio alla tradizione...

Ecco cosa ho fatto. Ho preso un grande libro di Cucina Napoletana, quello della J.C. Francesconi ed ho preparato questa ottima pizza della tradizione napoletana che più classico della cucina nostrana non si può. Certo, obbietterete voi, di piatti della cucina napoletana ottimi e famosi ce ne sono tanti, anzi tantissimi! ma questo è quello che mi andava di fare per primo.
Di sicuro ne seguiranno degli altri.

Il risultato è stato che lui da solo, mentre intratteneva (o distraeva) amabilmente gli altri ospiti, ne ha mangiato più di un quarto!!! che sfacciato! :D


Pizza di scarola

1 scarola di medie dimensioni (circa 1,4 Kg cotta)
Aglio, un paio di spicchi
Capperi, un’abbondante manciata
Olive nere di Gaeta (io non le ho aggiunte)
Un peperoncino
Olio evo
Sale q.b.

Per la pasta
500 gr di farina 00
25 gr di lievito di birra
150 gr di burro (o strutto)
Pepe
Sale
Acqua tiepida q.b.


Diluite il lievito con un po’ di acqua tiepida, impastatelo con un pugno di farina e lasciate crescere il panetto per una mezz’ora. Disponete la farina a fontana, mettete al centro l’impasto di lievito cresciuto, il burro, il sale e parecchio pepe e impastate tutto, aggiungendo tanta acqua tiepida da ottenere una pasta piuttosto morbida che lavorerete bene. Mettete poi a crescere in una terrina coperta, in luogo tiepido.

Ho usato la planetaria, aggiungendo una tazza di acqua tiepida e tenendo da parte una tazza di farina che ho poi unito poco per volta finché l’impasto non ha raggiunto la consistenza desiderata, staccandosi dalla ciotola. Ho lasciato poi lievitare per circa due ore.

Lavate bene la scarola. In una pentola capiente fate scaldare dell’olio d’oliva, aggiungete un paio di spicchi d’aglio e il peperoncino. Unite quindi la scarola e coprite, abbassate la fiamma e lasciate cuocere; a metà cottura aggiungete prima i capperi (e le olive) e regolate poi di sapidità. Una volta cotta sgocciolatela e fatela intiepidire.

Quando la pasta sarà cresciuta, dividetela in due porzioni ineguali e, con la più grande spianata all’altezza di un centimetro, foderate un ruoto unto; mettevi dentro la scarola e copritela con l’altro pezzo di pasta spianato.
Fate cuocere in forno già caldo a 190° C per 45 minuti.

lunedì 14 novembre 2011

Un raggio di speranza...


Sono profondamente convinto che possiamo come individui e con determinazione modificare le cose, partendo dalle piccole cose che facciamo ogni giorno, con coscienza, senza lasciare che siano gli altri a guidarci, a decidere per noi.
I cambiamenti di questi giorni ci fanno da un lato tirare un sospiro di sollievo e dall'altro gettano un'incognita sul nostro futuro, ma affrontarli con spirito positivo è necessario!

La tragedia che ha sconvolto di recente la Liguria non va messa in secondo piano, le cose non si risolvono dall'oggi al domani come per magia, c'è bisogno di sensibilizzazione e di un impegno costante.  La ricostruzione delle case e anche degli "spiriti" è lenta, ve lo assicura uno che ha vissuto il terremoto dell'80.
La solidarietà è determinante per non far affievolire quel filo di speranza che aiuta ad andare avanti le persone colpite giorno per giorno.

La speranza è come quel raggio di sole che compare nella foto (è stata una fortuita coincidenza!) e che spero rischiari se pure per un po' la vita di questi bambini che hanno bisogno ora del nostro aiuto.

E' con mio grande onore che con questa ricetta partecipo all'iniziativa di Patrizia di Melagranata per i bambini di Rocchetta Vara:


E se volete essere ancora più generosi ecco dove potete fare delle donazioni! :)



Torta alle albicocche

280 gr di farina 00
2 uova
170 gr di zucchero di canna (cassonade)
10 cl di latte
10 cl di olio di girasole bio
1 bustina di lievito
Una dozzina di albicocche secche + 5/6 per decorare
Zucchero di canna alla vaniglia
Sale, un pizzico




Battete le uova con un pizzico di sale. Aggiungete lo zucchero, l’olio e poco alla volta la farina setacciata.
Amalgamate bene e ammorbidite infine il composto con il latte. Incorporate il lievito ed in ultimo le albicocche secche che avrete ridotto in strisce sottili (con delle forbici da cucina) e spolverizzate con un po’ di farina. Versate il composto nella forma desiderata e decorate con alcune albicocche secche che avrete lasciato intere.
Infornate in forno già caldo a 180° C per 45 minuti. Sformate e spolverizzate con dello zucchero rosso alla vaniglia prima di servire.

giovedì 10 novembre 2011

...e zuppa sia!


Dopo i bagordi mangerecci di Berlino ho deciso di mettermi a dieta per un po'.
E' d'obbligo visto che faccio fatica ad infilare alcuni dei pantaloni che l'anno scorso mi andavano bene :(
In questi giorni mangio soprattutto verdure, pesce e pollo, pochissima pasta, ma niente pane sigh! come mi manca!!!

Stasera avevo voglia di qualcosa di stuzzicante, immaginate che sono tornato a casa con una fame da lupi dopo un pranzo con un minimissimo piatto di riso con spinaci senza olio ahimé!

Visto che avevo dei ceci bolliti, avanzo di una cena, ed una fettina di salmone in congelatore mi sono inventato questa zuppa. Sarà stato il grande appetito, ma a me è piaciuta molto! :P
ovviamente è stata accompagnata con due semplici mini gallette di riso...



Zuppa di ceci e salmone
per 2 persone

200 gr circa di ceci già lessati
150 gr di salmone
1 grossa cipolla dorata
1 cucchiaino di curry
Peperoncino piccante in polvere, un pizzico
Sesamo nero
Sale marino
Olio evo
Acqua q.b.


Pulite la cipolla e tagliatela a dadini.
Versate un filo d’olio d’oliva in una pentola, appena caldo fatevi imbiondire leggermente la cipolla; profumate con un cucchiaino raso di curry ed un pizzico di peperoncino, mescolate e lasciate andare per qualche minuto. Aggiungete quindi i ceci facendoli insaporire per qualche minuto con la cipolla.
Versatevi due tazze abbondanti di acqua calda e portate a bollore. Regolate di sapidità e lasciate bollire per una decina di minuti.

Nel frattempo pulite la fettina di salmone e tagliatela in striscioline. Aggiungete infine il salmone alla zuppa e mescolate per un paio di minuti finché il salmone non cambia colore.
Spegnete, coprite e lasciate riposare per pochi minuti.
Servite la zuppa calda decorando ogni tazza con un po’ di semi di sesamo nero.
Accompagnate con gallette di riso.

lunedì 7 novembre 2011

Ich bin ein Berliner!


Eccomi di ritorno! avete tutti capito dove sono stato :D
spero non me ne vorrà Kennedy per aver preso in prestito una sua frase famosa per il titolo del post...

Berlino è una città in continua evoluzione, ho incontrato cantieri in molti posti e molti sono i locali e negozi che hanno cambiato ubicazione rispetto a quello che avevo segnato ed alla guida, nonostante fosse di una recente edizione!
Quindi è tutta da scoprire!

Ho trovato una città differente dalle altre capitali europee che ho visitato, una città quasi in bilico tra passato e futuro, con palazzi antichi e costruzioni modernissime.
Una città con forti contraddizioni dove ancora oggi si respira un'aria diversa nelle due zone in cui era divisa fino al 1989.
E a me l' "Ost" è piaciuto molto.


Sicuramente non potete perdervi i musei più famosi come il Pergamon e la Gemäldegalerie, ma vale la pena visitare anche la Hamburger Bahnhof, per le belle mostre di arte moderna, sempre che questa vi piaccia beninteso :)
tra l'altro Berlino è piena di vernissage di giovani artisti di talento in locations molto interessanti!
Anche la musica occupa un posto importante per i tedeschi, ho visto un bellissimo "Candide" alla Staatsoper, seduto accanto ad una simpatica signora tedesca di un'ottantina d'anni che parlava un ottimo inglese (io purtroppo non parlo tedesco), con la quale abbiamo scambiato qualche opinione sulla musica.


Ma siamo anche food bloggers quindi vi rifilo un paio di indirizzi da non perdere! :P
Per prima cosa andate al reparto Gourmet del KaDeWe, un grande magazzino, è una cosa da perdere i sensi! Potete anche mangiare sul posto e io l'ho fatto :)
Le specialità gastronomiche le trovate anche al Frischeparadies, ha diverse sedi noi siamo stati ad una di nuova apertura nella zona di Friedrichshain, molto bella!
Per una colazione o un pranzo veloce vi consiglio vivamente Barcomi's , oppure andate da Rogacki, ma vi assicuro che molti altri posti li potete trovare semplicemente bighellonando per le strade della città e ad un foodblogger il buon fiuto non manca!


Tra i migliori ristoranti in assoluto credo ci siano il Reinstoff dove vi consiglio di prenotare, noi non siamo riusciti a trovare posto, ma in alternativa abbiamo avuto un'esperienza sensoriale da Tim Raue con una cena strabiliante! Lo stesso chef è venuto poi al nostro tavolo ed abbiamo fatto un po' di chiacchiere sulla sua cucina, con domande e spiegazioni, alla fine mi ha dato il suo biglietto da visita personale, immaginate che quando sono uscito camminavo ad un metro dal pavimento :D

Un locale tipico di cucina tedesca tradizionale che abbiamo provato (grazie Ele!) è il Mutter Hopper, ottimo!
Ma vi consiglio anche il Zur Letzen Instanz!


Devo ammettere che alcuni di questi posti e molto del divertimento serale non sarebbe stato lo stesso senza i miei amici Ele e Pierpi (GRAZIEEEE!!!), che ringrazio anche per avermi fatto scoprire in una di queste notti il Die Tagung, Wühlischstrasse 29 un bar in perfetto stile Berlin Ost, da non mancare!!

E pensate che mi dicono che d'estate la città è ancora più bella da vivere, mi sa che ci ritorno...
Ele, Pierpi ACHTUNG!! eh eh eh

domenica 30 ottobre 2011

Stand-by



Salve a tutti!
Negli ultimi giorni sono stato molto impegnato a sistemare alcune cose prima di partire e con gran dispiacere ho tralasciato un po' il blog, sia il mio che i vostri, non me ne vogliate :)
Da oggi la mia cucina sarà in stand-by per una settimana, parto per una breve vacanza!
Volete sapere dove vado? al mio ritorno vi racconto....
Auf Wiedersehen! :)

martedì 25 ottobre 2011

Basic



Da qualche giorno mi girava in testa l'idea di cimentarmi in una ricetta "basic", di quelle fondamentali insomma, una la cui buona riuscita mi avrebbe dimostrato che sono bravo :D
una di quelle che se ti viene bene tutti dicono: ooooh ma che bravo!!!

Allora mi sono messo alla ricerca nell'archivio di due bravissime cuoche-blogger, di quelle che si cimentano nelle cose difficili e che riescono sempre bene :)
prima sono andato a trovare Lydia e poi Gio ed è qui che ho trovato la ricetta che vi propongo oggi, una ricetta che appartiene alla tradizione culinaria della famiglia di Lydia, proposta dalla prima col lievito madre e dalla seconda nella versione col lievito di birra (vi consiglio vivamente di andare a sbirciare anche sul loro nuovo sito GM!)

Una ricetta che da brave maestre hanno reso in maniera molto semplice e debbo dire che la riuscita è stata davvero eccellente!!
Sono troppo pretenzioso??
Ve la riporto tale e quale, con le mie piccole modifiche.
Lydia, Gio non ho resistito ho usato lo strutto paesano della mamma! :P
Da provare assolutamente!!

Con questa ricetta partecipo al contest di 'Nella cucina di Ely' E tu...diche peccato sei? sezione "superbia" ovvio eh eh eh


Brioche rustica di Lydia

500 g di farina manitoba
4 uova
Un dado di lievito
100 g di burro (ho messo 100 gr di strutto)
50 g di zucchero
250 ml di latte
70 g di parmigiano grattugiato (io non l’ho messo)
160 g di formaggio pecorino sardo Brigante
Sale


Preparare un lievitino con il lievito di birra, una parte del latte e una parte della farina (dovete ottenere una cremina piuttosto fluida). Farlo gonfiare per una mezz'ora.
Impastare la farina con il lievitino, aggiungere lo zucchero, le uova, il latte; infine il burro (o strutto) a temperatura ambiente e poi il sale.
Unire all'impasto il parmigiano se previsto. Quando è ben uniforme, aggiungere il formaggio tagliato in piccoli pezzetti.
Far lievitare nello stampo, ben imburrato, finché non raggiunge il bordo.
Infornare a 180° per mezz'ora.

venerdì 21 ottobre 2011

Quiche alle cipolle di Tropea


Ecco finita un'altra settimana fatta tutta di corsa!
Il tempo sembra volare con tutti gli impegni che mi assalgono e molte delle cose che ho in programma vanno a farsi benedire, rimandate continuamente dai nuovi impellenti impegni!
ma impegni de' che??? a volte penso che forse sono io a stressarmi inutilmente e che potrei prendere le cose un po' più alla leggera e con calma, il problema è che non ci riesco :(
ma capita anche a voi? ditemi di sì vi prego, mi sentirò meno solo e stressato :D

Però vi confesso che ho trovato un bel modo per consolarmi da tutto lo stress delle ultime settimane: regalarmi una piccola vancanza per Halloween... :D

Per il week end vi lascio una ricetta di facile preparazione, ma di sicuro successo!
ovviamente deve piacervi la cipolla, effetti collaterali compresi... eh eh eh
Vi auguro un gran week end!



Quiche alle cipolle di Tropea

400 gr di cipolle di Tropea pulite
200 ml di panna
3 uova
Noce moscata
Pepe nero
Sale marino
Olio evo

Per la te brisée:
300 gr di farina 00
5 gr di sale
120 ml di olio di girasole bio
3 cucchiai di acqua fredda

Per prima cosa preparate la pasta. Setacciate la farina, unitevi l’olio e un pizzico di sale, lavorate velocemente con la punta delle dita. Incorporate l’acqua, formate una palla che coprirete con la pellicola trasparente e conservatela in frigo per almeno un’ora.

Nel frattempo tagliate la cipolla in rondelle e fatela leggermente appassire in una padella con un filo d’olio d’oliva, salate poco e fatela raffreddare.
Rompete le uova in una ciotola, aggiungete un pizzico di sale e amalgamatele con la panna, un po’ di pepe macinato fresco e una grattatina di noce moscata. Unite infine la cipolla al composto.

Stendete la pasta con un mattarello dando la forma della tortiera (25 cm diam.), ungetela un po’ ed adattatevi con le mani la pasta all’interno. Bucherellate il fondo con una forchetta e infornate in forno già caldo a 180° C per una ventina di minuti.
Cacciate dal forno, versate il composto di cipolla e reinfornate per altri 30 minuti circa.
Servite tiepida.

lunedì 17 ottobre 2011

Tajine de veau aux pois chiches


Finalmente la scorsa settimana è arrivata la mia nuova tajine!
e dico finalmente perché la volta precedente ne avevo ordinata una color 'nero pepe' ma all'arrivo del pacco già si sentivano i cocci rotti all'interno ahimé!!
ne ero rimasto molto deluso :(
ma poiché sono il tipo che non si arrende (la fomosa capa tosta), appena possibile ne ho ordinato un'altra ed eccola qua!

Nel frattempo mi ero anticipato comprando un libro di cucina marocchina con varie ricette di cous cous e tajine che già pregustavo alla sola vista delle foto!

Sono stato in Marocco un po' di anni fa e da buona forchetta qual'ero e sono (all'epoca non ero un food blogger, come mi definisco 'elegantemente' oggi per giustificare le mie abbuffate eh eh eh) avevo assaggiato molte specialità e quelle in tajine mi erano rimaste nel cuore :D

Ve ne propongo la prima qui, altre ne seguiranno visto che l'ho comprata sarà meglio sfruttarla per bene :)





Tajine di vitello con ceci

1,5 Kg di scamone di vitello, tagliato in dadi
250 gr di ceci lessati
400 gr di pomodori pelati
2 spicchi d’aglio
1 grossa cipolla
80 gr di olive verdi denocciolate
Prezzemolo, un mazzetto
1 cucchiaino di cumino
1 cucchiaino di cannella
1 cucchiaino di paprika
1 cucchiaino di zafferano
2 foglie di alloro
300 ml circa di acqua calda (o brodo)
Olio d’oliva, circa 6 cucchiai


Tagliate la cipolla a dadini, triturate l’aglio e versateli nella tajine dove avrete messo a riscaldare l’olio d’oliva. Lasciate imbiondire la cipolla e versate quindi la carne facendo ben dorare da tutti i lati il vitello. Salate, aggiungete le spezie una alla volta e mescolate per farne sprigionare il profumo. Unite il prezzemolo, le foglie di alloro, il pomodoro e l’acqua calda (o il brodo); portate ad ebollizione, abbassate la fiamma al minimo, coprite e lasciate andare per 1 ora.
A metà cottura unite i ceci e le olive, mescolate e regolate di sapidità se necessario.
A fine cottura scoprite per una decina di minuti per far ridurre il sugo.
Servite nella tajine direttamente a tavola accompagnando con un buon cous cous!

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